In uno dei nostri articoli precedenti abbiamo scoperto cosa è Google Analytics e come poterlo implementare sul nostro sito. Oggi vi parliamo di un altro strumento gratuito messo a disposizione da Google per aiutarci a capire come stanno andando le cose sul nostro sito web.
Si tratta di Google Search Console.
.Google Search Console, che nel campo viene molto spesso abbreviata con GSC, è uno dei migliori tool per l'ottimizzazione SEO di un sito web. Questa piattaforma, interamente gratuita, è stata lanciata da Google per la prima volta nel 2007 sotto il nome di Google Webmaster Tool (ad oggi qualcuno ancora la chiama così) e nel corso del tempo ha subito notevoli variazioni di interfaccia e funzionalità; l'ultima nel 2017 con l'attivazione della "Nuova Search Console" e il conseguente abbandono della versione precedente.
L'utilità di Google Search Console risiede nel poter comunicare con il motore di ricerca indicando alcune specifiche del nostro sito, nel valutare il rendimento delle nostre pagine in SERP (Search Engine Result Page, che tradotto significa Risultati delle Pagine del Motore di Ricerca) ma anche nel poter visualizzare una serie di errori che si creano all'interno della nostra piattaforma.
ATTENZIONE: Essendo Google il creatore di questa piattaforma, i dati che vediamo sono quelli inerenti alle ricerche fatte sull'omonimo motore di ricerca. Le ricerche fatte su Explorer, Bing o altri non rientrano in nessun dato di GSC.
Ora, andiamo a vedere quali sono le sezioni che compongono Google Search Console.
Questa che vediamo sopra è la schermata di introduzione di Google Search Console. Come possiamo vedere, sulla sinistra abbiamo un menù con una dozzina di sezioni mentre nel corpo centrale troviamo i primi dati statistici divisi per Rendimento, Copertura e Miglioramenti.
Già da questa prima schermata si può intuire il perché Google Search Console sia un prezioso strumento per la SEO.
Vediamo le altre voci principali nel menù di GSC:
Come si può intuire dal nome, in questa sezione possiamo osservare il rendimento del nostro sito web. Iniziamo a vedere quali elementi compongono questa schermata.
In alto troviamo delle voci che ci permettono di filtrare i dati per "Tipo di Ricerca" (Web, Immagini o Video) e per "Data" (possiamo vedere i dati fino ad un periodo di 16 mesi precedente e fare confronti per determinati lassi temporali). Possiamo anche creare noi alcuni filtri cliccando su "Nuovo"; qui possiamo selezionare per "Query" (keyword o chiave di ricerca), "Pagina" (scegliere una determinata pagina), "Paese" (scegliere la nazione da cui arriva il traffico), "Dispositivo" (Mobile, Tablet o Desktop) e "Aspetto nella Ricerca" (scegliere tra Risultati Multimediali, Risultati di Prodotti e Risultati Weblight).
Tutti questi filtri ci permettono di analizzare in profondità ogni singola pagina del nostro sito per capire come gli utenti atterrano sui nostri contenuti.
Sotto ai filtri troviamo il grafico principale, il quale è composto da 4 voci, ognuna con un colore diverso, che possiamo accendere o spegnere a nostro piacimento (nella nostra immagine abbiamo lasciato spenta quella della CTR che è rimasta bianca):
Sotto al grafico troviamo la stessa listi di filtri che possiamo aggiungere nella parte superiore vicino al tipo di ricerca e alla data; mentre le colonne con i dati compaiono e scompaiono a seconda delle nostre selezioni nel grafico soprastante.
La sezione del'Indice comprende 3 voci molto importanti per il nostro lavoro:
Vediamo nello specifico a che cosa servono.
La sezione Copertura ci mostra i dati sull'andamento dell'indicizzazione delle pagine, degli eventuali errori che si creano e delle direttive che abbiamo dato ai nostri contenuti (tag noindex, redirezioni e altro).
Anche qui troviamo un grafico dove possiamo accendere e spegnere 4 voci. Le voci più importanti sono sicuramente "Errore" e "Pagina Esclusa"; la prima ci mostra le pagine che presentano errori nella formattazione o nel codice di risposta, la seconda è la lista di tutte le pagine che sono state escluse dal lavoro di indicizzazione perché marcate con noindex, con canonical alla pagina principale, bloccate tramite file robots.txt e altro ancora.
A volte possono essere errori temporanei che il sistema genera e nell'arco di qualche settimana tornare a posto da soli senza bisogno di prendere azioni; ma sicuramente vale la pena buttarci un occhio per evitare cali di traffico.
In questa sezione possiamo andare a collegare la Sitemap XML del nostro sito e, una volta aggiunta, controllare come procede la sua ispezione da parte del motore di ricerca. Cliccando sull'elemento che abbiamo collegato si potrà entrare nel dettaglio e visionare eventuali errori riscontrati durante l'ispezione del sito.
In questo caso ne abbiamo 2 poiché è stato fatto un cambio di CMS e la precedente rimane elencata sotto ma, come vediamo, il sistema riconosce che non è più attiva.
Questo strumento ci può tornare utile nel momento in cui vogliamo che una delle nostre pagine venga eliminata dalle SERP il più presto possibile. Solitamente il processo di rimozione dei contenuti non più esistenti avviene nell'arco di qualche mese, ma qui possiamo "parlare" direttamente con Google e chiedergli di accelerare il processo per evitare di ritrovarsi con delle pagine 404.
Basterà cliccare su "Nuova Richiesta" per poter aggiungere la URL che ci interessa rimuovere e poi aspettare che Google faccia il suo corso.
Nella sezione Miglioramenti troviamo informazioni riguardanti possibili migliorie da poter apportare sul sito, soprattutto in termini di velocità o utilizzo da mobile. La voce "Usabilità sui Dispositivi Mobili" è sicuramente la più importante; dato che nel 2018 Google ha rilasciato il Mobile First Index, la prima versione che osserva quando ispeziona il nostro sito è proprio quella mobile. Per questo motivo è molto importante che tutte le pagine siano perfettamente responsive per evitare errori nel processo di indicizzazione.
Questa sezione ha tante funzionalità che, ad oggi, sono ancora in fase di sviluppo e alcune delle stesse informazioni le possiamo trovare anche nella sezione Copertura. Per questo motivo non la riteniamo una delle più importanti, anche se buttarci un occhio ogni tanto non guasta mai.
Questa è la sezione che ogni persona che smanetta sul web spera di trovare sempre vuota perché, come si dice dalle nostre parti, sono solo rogne.
Le Azioni Manuali sono delle comunicazioni che ci vengono inviate da dipendenti Google che ispezionano il web per trovare siti di spam o che hanno compiuto azioni contrarie alle norme del motore di ricerca. Nel caso in cui dovessimo ricevere un messaggio qui, dovremmo seguire le istruzioni e avanzare una richiesta di riconsiderazione per evitare la possibile penalizzazione che ci attende all'orizzonte.
I Problemi di Sicurezza, come si intuisce dal nome, ci avvisano nel momento in cui il nostro sito sia diventato oggetto di intrusioni, ci sia un invio di spam oppure non venga più considerato sicuro per gli utenti che navigano tra le nostre pagine. Anche in questo caso, bisognerà compiere le dovute azioni per ripristinare il sito; solitamente si recupera un backup prima dell'eventuale violazione e si ripristina per rimuovere il possibile codice malevolo presente nella nostra installazione.
Ecco perché vi diciamo che è sempre meglio vedere queste sezioni vuote; nel caso non siate troppo ferrati in materia, queste problematiche potrebbero richiedere l'assistenza di un esperto.
Questa è l'unica e ultima sezione che ancora ha collegamenti verso la vecchia versione di Search Console. Le 5 voci presenti all'interno sono:
Solitamente questa sezione viene maneggiata da persone che hanno una discreta esperienza con la piattaforma per evitare di escludere accidentalmente delle risorse importanti per l'esistenza del nostro progetto web.
La sezione dei Link è una parte molto importante di Google Search Console. I link non sono altro che i collegamenti ipertestuali che esistono all'interno del nostro sito ma anche che arrivano da piattaforme di terze parti. Senza la presenza di questa sezione, l'analisi dei link si potrebbe fare solo con l'ausilio di tool esterni a pagamento, come Majestic o Ahrefs; e sono piattaforme che hanno un discreto costo mensile che, magari, chi gestisce un sito per passione non è disposto a pagare.
Qui troviamo 4 elenchi di informazioni:
Cliccando su Altro o su ogni specifica riga, si potrà ispezionare nel dettaglio ogni singola voce. Questa attività è molto importante per monitorare lo stato di salute del nostro sito ed assicurarsi che non ci siano link spazzatura verso le nostre pagine.
Conclusasi la nostra panoramica, ora possiamo vedere come poter collegare il nostro sito a Google Search Console. Basterà cliccare su questo link https://search.google.com/search-console?hl=it e accedere con un account Gmail; una volta dentro, andiamo ad aggiungere la nostra proprietà.
In pochi e semplici click saremo in grado di collegare il nostro sito, non servono conoscenze speciali o altro. Google ci mette a disposizione 2 metodi per farlo, noi usiamo sempre il secondo (quello cerchiato in rosso).
Inseriamo la nostra URL, comprensiva di http o https, e clicchiamo su continua. In pochi secondi il sistema farà una verifica del link che gli abbiamo dato in pasto e comparirà un'altra schermata.
Google ci mette a disposizione 5 modi per verificare la proprietà:
Noi usiamo sempre la verifica tramite Google Analytics che è la più semplice.
Et voilà! Il nostro sito web è ora presente su Google Search Console per poter cominciare ad immagazzinare dati.
La prima cosa da fare sarà andare a collegare la nostra Sitemap XML per facilitare l'esplorazione del sito agli spider di Google e nel giro di 24 ore dovrebbero arrivare le prime informazioni.